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"In un burrone viveva, e assumeva forma di ragno dall'aspetto mostruoso, tessendo le sue negre tele in un crepaccio tra i monti. Quivi succhiava tutta la luce che riusciva a trovare, e poi la filava in scure reti di soffocante tetraggine, finché nessun'altra luce poteva penetrare nella sua dimora; e allora era colta da fame."
Il Silmarillion, cap. VIII, "L'Ottenebramento di Valinor".

Ungoliant era uno spirito malvagio che pose la propria dimora nella regione di Avathar, durante la Prima Era, attanagliandola con le ombre più profonde e fitte che vi fossero al mondo. In seguito, aiutò Melkor a compiere la sua vendetta partecipando all'Ottenebramento di Valinor.

Raggiunta la Terra di Mezzo, Ungoliant domandò a Melkor di tenere fede alla propria promessa di ricompensa e, a malincuore, Melkor fu costretto a darle molte delle splendide gemme che aveva rubato a Formenos, che lei divorò. Ungoliant alla fine pretese anche i Silmaril ma Melkor si rifiutò di darglieli. Aggredito da Ungoliant con una oscura tela, l'Oscuro Signore tuttavia lanciò un potente urlo che richiamò i Balrog che erano nascosti nelle profondità di Angband, i quali intervennero liberando il loro signore e scacciando Ungoliant, che si rifugiò sulle Ered Gorgoroth.

La storia successiva è incerta: si sa che mise al mondo un'orrenda prole, tra cui la famigerata Shelob, accoppiandosi con altre creature aracneiformi, ma poi scomparve dalla storia di Arda. Alcuni ipotizzano che, tormentata dalla sua perenne fame, abbia finito per divorare sé stessa.

Etimologia[]

Ungoliant era l'epiteto Sindarin con la quale era conosciuta e significa "Grande Demone Ragno".

In Quenya era conosciuta invece coi nomi di Ungoliantë e Ungweliantë che significano "Orrido Ragno della Notte".

Nel dialetto Noldorin era conosciuta col nome di Delduthling, il cui significato è uguale a quello del Quenya.

Descrizione[]

Aspetto e carattere[]

Negli scritti di Tolkien, Ungoliant viene descritta come un essere mostruoso, che aveva assunto la forma di un'orrido ragno nero e viveva in un crepaccio tra due monti gemelli nella regione di Avathar. Era perennemente affamata e, per quanto fosse un essere di tenebra, bramava la luce, che pure la feriva: si nutriva della luce che trovava vicino a sè, per poi filarla in ragnatele, finchè nessun'altra luce poteva penetrare nella dimora; e allora era di nuovo colta da fame insaziabile.

Poteri e abilità[]

Inizialmente i poteri di Ungoliant non erano equiparabili a quelli di un Ainur. Tuttavia, dopo aver succhiato i Pozzi di Varda e divorato le gemme e i tesori offerti da Melkor come ricompensa, i suoi poteri crebbero al punto che lo stesso Oscuro Signore ne fu sopraffatto e salvato solo dall'intervento dei Balrog.

Ungoliant era nota per poter tessere con le sue ragnatele un mantello di oscurità, impenetrabile alla luce e allo sguardo dei Valar. Fu grazie a questa sua abilità che insieme a Melkor riuscì a introdursi non vista a Valinor e successivamente a fuggire dopo la distruzione degli Alberi di Valinor.

Biografia[]

Origine[]

Benchè gli Eldar ignorassero da dove essa provenisse, molto probabilmente in origine Ungoliant apparteneva alla stirpe dei Maiar ed era forse discesa dalla tenebra che si estende attorno Arda, quando Melkor volse per la prima volta il suo sguardo invidioso sul reame di Manwë.

Fu tra i primi ad essere corrotta e sedotta al servizio di Melkor, ma in seguito Ungoliant aveva ripudiato il suo Signore, desiderando essere padrona del proprio capriccio, prendendosi tutto quello che l'abbisognava per nutrire il suo vuoto, la sua sete.

Fuggì dunque a Sud, sottrandosi allo sguardo dei Valar, e all'insaputa di tutti si insediò nella regione di Avathar. Di lì, strisciava spesso verso il Reame Beato perchè di luce aveva sete e insieme la odiava.

L'Ottenebramento di Valinor[]

Exquisite-kfind Per approfondire, vedi la voce Ottenebramento di Valinor.

Quando le menzogne che Melkor aveva diffuso tra i Noldor vennero rivelate, egli fuggì sottraendosi alla caccia spietata che Tulkas e gli altri Valar gli davano. Egli bramava i Silmaril di Fëanor ed era desideroso di infliggere maggior dolore possibile agli Elfi e ai Valar.

Ungoliant and Melkor by José L

Melkor e Ungoliant stringono un'alleanza, José L. Serrano Silva.

Tuttavia da solo non avrebbe potuto fare molto, così si ricordò di Ungoliant e dunque andò a cercarla per convincerla a partecipare con lui al suo piano di vendetta. La raggiunse quindi nella sua tana e gli espose i suoi propositi. Ella era tuttavia riluttante a sfidare i Signori di Aman, ma Melkor le promise che le avrebbe prestato il potere necessario e, se non si fosse saziato a sufficienza, egli le avrebbe donato tutto ciò che la sua brama avrebbe potuto esigere.

"Ma, se quella comprese i propositi di Melkor, era però scissa tra brama e grande paura; era infatti riluttante a sfidare i perigli di Aman e il potere dei terribili Signori, e non si decideva a uscire dal suo nascondiglio. Le disse allora Melkor: « Fa' come ti ho detto; e se avrai ancora fame quando tutto sarà fatto, io ti darò tutto ciò che la tua brama possa esigere. Proprio così, e a piene mani ». A cuor leggero pronunciò tale promessa, come del resto sempre faceva; e dentro di sé rise. Così il grande ladro preparava l'esca per il minore."
Il Silmarillion, cap. VIII, "L'Ottenebramento di Valinor".

Naturalmente Melkor non aveva alcuna intenzione di mantenere la sua promessa, e già dentro di sé stava cercando un modo per raggirarla, ma le sue parole convinsero Ungoliant, la quale accettò e tessé dunque un mantello di tenebra intorno ad entrambi così da nasconderli alla vista dei Valar.

The Killing of the Trees by John Howe

Melkor e Ungoliant distruggono gli Alberi di Valinor, John Howe.

Così protetti, i due complici allora raggiunsero non visti Valinor, e attaccarono gli Alberi di Valinor: saliti che furono sul colle di Ezellohar Melkor usò la sua spada per ferire gli Alberi, mentre Ungoliant ne succhiò la linfa poi prosciugare i Pozzi di Varda, gonfiandosi fino ad assumere forma così vasta e orrenda, tanto che anche Melkor ne fu spaventato.

"E proprio in quell'ora, Melkor e Ungoliant venivano di fretta sopra i campi di Valinor, così come l'ombra di una negra nube portata dal vento scivola sulla terra soleggiata; e giunsero davanti al verde tumulo Ezellohar. Poi il Buio di Ungoliant salì fino alle radici degli Alberi, e Melkor balzò sul tumulo; e con la sua nera spada percosse fino al midollo ambo gli Alberi, li ferì a fondo, e la linfa ne sgorgò quasi fosse sangue, e si sparse sul terreno. Ma Ungoliant la suc- ciò e, andando poi di Albero in Albero, accostò il suo nero becco alle loro ferite, fino a essiccarli affatto; e il veleno di Morte che era dentro di lei penetrò nei loro tessuti e li imbozzacchì, radici, rami e foglie; ed essi morirono. Ma la sete di Ungoliant non era ancora saziata, ed essa andò ai Pozzi di Varda e li prosciugò; e mentre beveva, erut- tava neri vapori, gonfiandosi fino ad assumere forma così vasta e orrenda, che Melkor ne fu spaventato."
Il Silmarillion, cap. VIII, "L'Ottenebramento di Valinor".

La ribellione a Morgoth e la fuga[]

Morgoth and Ungoliant by Guy Gondron

Ungoliant attacca Melkor per impadronirsi dei Silmaril, Guy Gondron.

Sottrattisi all'inseguimento dei Valar, Morgoth e Ungoliant giunsero a nord del Fiordo di Drengist e qui Ungoliant chiese che la promessa fosse mantenuta. Morgoth, volente o nolente, le consegnò le gemme e il tesoro di cui si era impadronito a Formenos, ma Ungoliant, la cui brama non era ancora sazia, volle che le fossero consegnati anche i Silmaril.

"Ora Morgoth s'avvicinava alle rovine di Angband, là dove un tempo aveva sede la sua grande roccaforte occidentale; e Ungoliant ne intuì la speranza, seppe che avrebbe tentato di sfuggirle, e lo fermò, chiedendogli di mantenere la promessa fattale. «Cuor nero! » gli disse. «Ho fatto come volevi. Ma io ho ancora fame.» «Che altro vuoi? » chiese Morgoth. « Desideri forse il mondo intero onde riempirti la pancia? Mica ho promesso di dartelo. Io ne sono il Signore.» «Non chiedo tanto » replicò Ungoliant. « Ma a Formenos ti sei impadronito di un grande tesoro; lo voglio tutto. Già, a piene mani tu me lo darai.» E allora, volente o nolente, Morgoth le consegnò le gemme che portava con sé, una a una, mugugnando; ed essa le divorò, e la loro bellezza scomparve dal mondo. Ancora più brutta e scura divenne Ungoliant, ma la sua brama era insaziata. « Con una mano sola hai dato,» disse «soltanto con la sinistra. Apri la destra.» Nella destra, Morgoth teneva stretti i Silmaril e, benché fossero chiusi in uno scrigno di cristallo, avevano cominciato a ustionarlo, e il suo pugno chiuso era dolente; ma non voleva aprirlo."
Il Silmarillion, cap. IX, "La Fuga dei Noldor".
Into the Storm by Sebastian Rodriguez

I Balrog affrontano Ungoliant e salvano il loro signore, Sebastian Rodriguez.

Morgoth rifiutò, ma il suo potere era diminuito a causa di ciò che aveva ceduto, mentre Ungoliant era divenuta grande: fu così che il ragno si levò contro di lui e lo avvolse in una rete con l'intento di strangolarlo. Allora Morgoth diede in un terribile grido, che giunse fino alle aule crollate di Angband, dove i Balrog rimanenti lo attendevano.

"Ma Ungoliant era divenuta grande, ed egli s'era rimpicciolito per via del potere che aveva ceduto; ed essa gli si levò contro, e la sua nube gli si serrò attorno, e Ungoliant lo avvolse in una rete di corregge avvinghianti con l'intento di strangolarlo. Allora Morgoth diede in un terribile urlo e ne riecheggiarono i monti. Ragion per cui la regione fu chiamata Lammoth, poiché gli echi della sua voce vi dimorarono per sempre, sì che chiunque gridasse alto in quella terra li risvegliava, e l'intero deserto tra le alture e il mare si riempiva di un clangore come di voci angosciate."
Il Silmarillion, cap. IX, "La Fuga dei Noldor".

Essi dunque si levarono dai loro nascondigli e giunsero in soccorso del loro Signore, liberandolo dalla morsa di Ungoliant e mettendola in fuga con le loro fruste infuocate.

Morte[]

Ungoliant, scappando, giunse nel Beleriand e dimorò sotto Ered Gorgoroth, nella buia valle che in seguito fu chiamata Nan Dungortheb, cioè "Valle dell'Orrenda Morte".

Qui, altre sconce creature aracniformi avevano avuto dimora fin dai tempi in cui Angband era stata scavata, ed Ungoliant si accoppiò con loro e li divorò; e anche quando partì per dirigersi verso il dimenticato Sud del mondo, i suoi rampolli continuarono ad abitarci, tessendo le loro tele. Non si conosce la sua sorte, ma si ritiene che, a causa della su fame insaziabile, finì per divorare sé stessa.

"Della sorte di Ungoliant, nessun racconto dà notizia. Pure, v'è chi ha detto che sia perita molto tempo fa, quando, nella sua insaziabile fame, finì per divorare se stessa."
Il Silmarillion, cap. IX, "La Fuga dei Noldor".

Anche dopo la sua morte i suoi rampolli continuarono a vivere per molto tempo, fino alla Terza Era, in cui Shelob è definita come "l'ultima figlia di Ungoliant nel tormentare il mondo infelice".

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