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"«[...] Il più anziano, ecco chi sono. Ricordate, amici, quel che vi dico: Tom era qui prima del fiume e degli alberi; Tom ricorda la prima goccia di pioggia e la prima ghianda. Egli tracciò i sentieri prima della Gente Alta, e vide arrivata la Gente Piccola. Era qui prima dei Re e delle tombe e degli Spettri dei Tumuli. Quando gli Elfi emigrarono a ovest, Tom era già qui, prima che i mari si curvassero; conobbe l'oscurità sotto le stelle quand'era innocua e senza paura: prima che da Fuori giungesse l'Oscuro Signore»."
—Tom risponde a Frodo, Il Signore degli Anelli, libro I, cap. VII, "Nella Casa di Tom Bombadil".

Tom Bombadil, conosciuto dagli Elfi col nome di Iarwain Ben-adar (in Sindarin, "il Vecchissimo e Senza Padre"), è un personaggio particolare della Terra di Mezzo che vive fin da quando Arda venne creata.

Le sue origini sono misteriose e sono frutto di discussione tra i fan e gli esperti di studi tolkeniani, anche se l'autore non ha mai dato spiegazioni specifiche. Si sa che è una delle creature magiche più potenti della Terra di Mezzo, tanto che neppure l'Unico Anello ha effetti su di lui e sembra anzi in grado di piegarlo alla sua volontà senza per questo cadere sotto il suo malefico influsso.

Egli vive assieme alla sua compagna Baccador in una casa nelle profondità della Vecchia Foresta a est della Contea, poco oltre il fiume Brandivino. Qui egli trascorre le sue giornate spensierate gironzolando per la foresta, cantando le sue canzoni e raccogliendo fiori per Baccador.

Quando fu radunato a Gran Burrone il Consiglio per decidere cosa fare dell'Unico Anello si discusse sull'opportunità di affidarglielo affinché lo custodisse per sempre, tuttavia l'ipotesi fu subito scartata da Gandalf in quanto Tom è completamente disinteressato agli accadimenti del mondo e ciò l'avrebbe reso un pessimo guardiano, poiché avrebbe potuto dimenticarsi dell'artefatto o addirittura gettarlo via.

Descrizione[]

Aspetto e carattere[]

Tom Bombadil by John Howe

Tom Bombadil, John Howe.

L'aspetto di Tom Bombadil viene descritto sia nel libro Il Signore degli Anelli, che nella raccolta di poesie Le Avventure di Tom Bombadil, sempre dello stesso autore:

"Frodo e Sam ascoltavano come fossero incantati. Il vento si calmò: le foglie pendevano tranquille sui rami rigidi. Udirono un altro breve brano di canzone e poi all'improvviso apparve, saltellante e danzante sopra i rovi lungo il sentiero, un vecchio cappello malconcio con un alto cocuzzolo e una larga piuma blu infilata nella fascia. Con un altro salto e un altro balzo apparve alla loro vista un uomo, o comunque un personaggio che somigliava molto ad un uomo. Era troppo grande e pesante per essere un Hobbit, anche se forse non alto quanto uno della Gente Alta. Aveva una lunga barba castana, e gli occhi azzurri e luminosi brillavano in un viso rosso come un pomodoro maturo, ma increspato da centinaia di rughe ridenti. Su una grande foglia, che teneva in mano come fosse un vassoio, eran disposti a mucchio candidi gigli."
Il Signore degli Anelli,libro I, cap. VI, "La Vecchia Foresta".

Tom Bombadil è un personaggio enigmatico, buffo e di grande autorità sebbene in ogni cosa che fa porti un'innata allegria. Si diverte a parlare continuamente in rima o a cantare e ballare. Egli è il Messere della Vecchia Foresta, luogo in cui dimora con la massima autorità. Qui, stando alle parole di Baccador, «nessuno ha mai afferrato il vecchio Tom mentre camminava nella foresta, o mentre guadava il fiume, o mentre saltellava sulla sommità delle colline, sotto i raggi del sole o nell'oscurità». Neppure il Vecchio Uomo Salice e lo Spettro dei Tumuli, per quanto siano temuti nella foresta, possono vincere contro di lui. Lo Spettro, ad esempio, fugge non appena ode il suo canto.

Da sempre legato alla sua terra, Tom non ha alcun interesse a lasciarla, neanche per occasioni importanti. Infatti Tom è scarsamente interessato al resto del mondo e non ha alcun trasporto per ciò che accade al di fuori dei confini della Vecchia Foresta.

Poteri e abilità[]

Nel personaggio alberga un grandissimo potere, come viene palesato quando salva gli Hobbit dal Vecchio Uomo Salice e poi li ospita nella sua casa nella Vecchia Foresta, per poi salvarli nuovamente dagli Spettri dei Tumuli; lo stesso Gandalf durante il Consiglio di Elrond afferma che Tom è estremamente potente, tuttavia le sue capacità sono limitate alla Vecchia Foresta e al suo circondario, poiché egli è profondamente legato ai luoghi dove risiede, e comunque se tutto dovesse cedere al dominio di Sauron neanche Tom Bombadil potrebbe opporsi al potere dell'Oscuro Signore.

Come si arguisce dai lavori di Tolkien, Tom ha la capacità di comprendere i linguaggi di tutte le creature e delle piante della foresta ed è detto che nessuno è mai riuscito ad afferrarlo né a sottometterlo. Le creature del male lo temono ed egli si è addirittura dimostrato in grado di sconfiggere senza difficoltà gli Spettri che infestavano le Tumulilande. Inoltre è uno dei pochi esseri sui quali l'Unico Anello non eserciti alcuna influenza, anzi Tom è addirittura in grado di manipolarlo e renderlo invisibile, poiché, come spiegato da Gandalf al Consiglio di Elrond, è pienamente padrone di sé stesso e nessuno può influenzarlo.

Biografia[]

Origini[]

Nessuno conosce l'esatta origine di Tom Bombadil, né dove apparve originariamente in Arda. Lui stesso afferma di esistere fin dall'alba dei tempi, quando tutte le cose erano appena nate e la primissima pioggia era caduta e le prime gocce di rugiada si erano formate sulla primissima erba.

In questi termini si può pensare a lui e alla sua compagna Baccador come degli spiriti ancestrali di Arda che sempre hanno camminato sulla terra, ciò però non è mai stato confermato.

Anni degli Alberi, Prima Era e Seconda Era[]

Tom fu testimone del Risveglio degli Elfi e del loro Grande Viaggio verso Aman, così come fu testimone del ritorno dei Noldor nel Beleriand e delle guerre contro Morgoth che devastarono la Terra di Mezzo. Tuttavia né Tom né Baccador presero mai parte attiva in nessuno dei grandi avvenimenti che sconvolsero quegli anni terribili, essendo lui interessato solo al proprio particolare.

Nella Seconda Era non si hanno notizie né di lui né di Baccador, ma è probabile che sia durante questo periodo che egli ha trasferito la propria dimora nell'Eriador in quella che divenne poi nota come la Vecchia Foresta.

Terza Era[]

Old Man Willow by Roger Garland

Frodo e Sam chiedono aiuto a Tom Bombadil per salvare Merry e Pipino dal Vecchio Uomo Salice, Roger Garland.

Durante la Terza Era Tom Bombadil e Baccador vissero soprattutto nella Vecchia Foresta senza mai allontanarsene troppo, anche se Tom strinse amicizia con alcuni Hobbit e il Vecchio Maggot, proprietario di alcune terre sul confine orientale della Contea, si vanta di conoscerlo ed entrambi mantengono un grande rispetto reciproco.

Quando Frodo si trovò a passare per la Vecchia Foresta assieme a Sam, Pipino e Merry, questi ultimi due vennero catturati dal Vecchio Uomo Salice e fu proprio Tom Bombadil, che in quel momento passeggiava per la foresta cantando la sua canzone, a salvarli percuotendo questi con un bastone ed intonando un canto che costrinse l'albero a lasciare andare i due Hobbit.

Tom Bombadil e gli Hobbit by Denis Gordeev

Gli hobbit ospiti di Tom e Baccadoro in un'illustrazione di Denis Gordeev

Dopo questo spiacevole episodio Tom offrì la propria ospitalità agli Hobbit e li condusse nella sua casa nella foresta dove viveva assieme alla propria compagna Baccador. Qui li rifocillò con miele, dolci e marmellate, intrattenendosi con loro in lunghe chiacchierate, rispondendo alle loro domande con filastrocche ed enigmatiche parlate in rima. Si guadagnò a tal punto la loro fiducia che Frodo finì per mostrargli l'Anello: Bombadil lo prese in mano e, tra lo stupore degli Hobbit, se lo infilò al dito senza scomparire ma, anzi, rendendo invisibile l'Anello stesso per poi farlo riapparire notando la preoccupazione di Frodo. Ciò li convinse che Tom fosse molto di più di quello che facesse trapelare.

Dopo averli ospitati per la notte, Tom si offrì di accompagnare gli Hobbit ai confini della Vecchia Foresta, dove iniziavano le Tumulilande; giunti alla fine della Foresta Tom raccomandò agli amici di non indugiare troppo in quelle terre, che a suo dire potevano essere molto pericolose per gli inesperti, e gli insegnò una canzone con la quale avrebbero potuto richiamarlo qualora fossero stati in difficoltà.

Salvataggio dal Tumulo by Denis Gordeev

Tom Bombadil e Frodo estraggono Sam, Pipino e Merry dal tumulo dello Spettro in un'illustrazione di Denis Gordeev

Tuttavia gli Hobbit si attardarono troppo e vennero catturati dalla Spettro dei Tumuli, che li imprigionò all'interno di una delle tombe. Così i compagni intonarono la filastrocca insegnatagli da Tom che accorse immediatamente e, forte del suo enorme potere, scoperchiò il tumulo e ne scacciò lo spettro. Dopo aver salvato gli Hobbit, Tom estrasse dal tumulo i suoi tesori e li dispose sulla piana erbosa antistante affinché chiunque potesse prenderli, in quanto questo era l'unico modo per esorcizzare la presenza degli Spettri. Dal tesoro del tumulo comunque distrasse quattro corte spade di splendida fattura numenoreana, che consegnò agli Hobbit e poi, per evitare che fossero nuovamente attaccati, li scortò dalle Tumulilande fino ai confini di Brea per poi congedarsi definitivamente da loro

Durante il Consiglio di Elrond, quest'ultimo mostra di conoscerlo e di essere al corrente del formidabile potere che esso possiede, chiedendosi assieme ad altri se non sia il caso che gli sia affidato l'Unico Anello per proteggerlo da Sauron. Gandalf tuttavia si oppose a questa idea: siccome lo conosceva meglio di molti altri egli sapeva che Tom, avulso da qualsiasi cosa che riguardi il mondo esterno, sarebbe stato un pessimo guardiano in quanto, non comprendendo il potere dell'Anello, avrebbe finito per dimenticarsene o addirittura gettarlo via, consentendo ai servi del Nemico di ritrovarlo prima o poi. Inoltre Gandalf sa che, sebbene Tom sia uno degli esseri magici più potenti della Terra di Mezzo, se l'Oscuro Signore dovesse trionfare nella guerra anche l'allegro custode della Foresta non avrebbe avuto possibilità dinnanzi al suo potere e avrebbe dovuto piegarvisi.

Dopo la sconfitta di Sauron, durante il viaggio di ritorno nella Contea, Gandalf si separerà da Frodo, Sam, Merry e Pipino per andare a trovare Tom nella Vecchia Foresta ed avere con un lui una chiacchierata a quattr'occhi.

La Canzone di Tom Bombadil[]

"Ehi dol! Bel dol! Suona un dong dillo!
Suona un dong! Salta ancor! Salice bal dillo!
Tom Bom, bel Tom, Tom Bombadillo!

Ehi doll! Vieni bel doll! Cara dol! Mio tesoro!
Il vento soffia leggero e la stella spunta d'oro
Laggiù ai piedi della Collina che brilla alla luce solare,
Sulla soglia aspetta il debole chiarore stellare,
La mia graziosa dama, figlia della Regina del Fiume,
Esile più di un salice, più limpida dell'acqua, più brillante di un lume,
Il vecchio Tom Bombadil ha colto dei gigli d'acqua,
E saltellando torna, e mai nel giorno tacque.
Ehi! Vieni bel doll! Cara dol! Mio tesoro!
Boccador, Boccador, un'allegra bocca d'or!
Povero Vecchio Uomo Salice, hai nascosto le radici,
Ma Tom ha fretta adesso. La sera giungerà tosto.
Il vecchio Tom Bombadillo ha colto dei gigli d'acqua
E saltellando torna, e mai nel giorno tacque.

Veloci, piccoli miei che il Sinusalice risalite!
Tom va già avanti e le candele accende.
Ad ovest cala il sole e la notte vi attende.
Giunta l'oscurità, la nostra porta aprite,
Dai vetri e le finestre la luce s'intravede,
Non temete i neri ontani ed i salici canuti!
Non temete rami e radici, ché Tom vi precede.
Veloci, venite, vi aspetterem seduti.

Ehi! Vieni, bella dol! Giunti son gli amici!
Hobbit! Cavallini! Siam tutti ora felici!
Viva i divertimento! Cantiamo tutti assieme!
Viva il divertimento! Cantiamo tutti assieme

Di sole, stelle, luna, nebbia, pioggia e speme,
Luce sul bocciolo, rugiada sulle piume,
Rovi sullo stagno ombroso, gigli sull'acqua che freme.
Vecchio Tom Bombadill, e la Figlia del Fiume!

Esile più di un salice! Più limpida dell'acqua! Più brillante di un lume!
O giunco chinato sul lago! O dolce Figlia del Fiume!
Tu sei estate e primavera, e poi nuovamente estate!
Tu delle fronde le risa, e brezza sulle cascate!

Vecchio Tom Bombadil è un tipo allegro;
Ha gli stivali gialli e la giacca blu cielo.

Avevo un compito da svolgere: coglier tanti gigli,
Verdi foglie e gigli candidi per la mia dolce dama,
Per conservare gli ultimi, prima della fine dell'anno,
Al riparo dalla neve, a fiorire ai suoi piedi.
Ogn'anno sul finir dell'estate li vado a cercare per lei,
In un limpido stagno profondo, lontano dal Sinusalice;
Lì, in primavera, solo i primi a sbocciare, e lì i più lunghi a durare,
E lì, tanto tanto tempo addietro, trovai la Figlia del Fiume,
Dolce Boccador seduta in mezzo ai giunchi.

Ed è stato un bene per voi, perché ormai non tornerò più
Lì in fondo lungo le acque del fiume,
Ora che l'anno muore.E nemmeno passerò più
La casa del Vecchio Uomo Salice Grigio
Fino alla primavera, quando allegra la Figlia del Fiume
Va ballando nel sinuoso sentiero e si tuffa nell'acqua.
"
—Canzone di Tom Bombadil, Il Signore degli Anelli, libro I, capp. VI e VII, "La Vecchia Foresta" e "Nella Casa di Tom Bombadil".
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