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La Spedizione di Ar-Pharazôn contro Sauron fu un evento avvenuto nella seconda metà della Seconda Era che vide come protagonista Ar-Pharazôn, l'ultimo Re di Númenor prima dell'Akallabêth.

Egli mobilitò un grande esercito per riaffermare il primato di Númenor nella Terra di Mezzo, oltre che per aumentare il suo prestigio personale. Fu al tempo stesso il momento più alto della gloria di Númenor e l'inizio della fine per il regno dei Dúnedain.


Antefatti[]

Ar-Pharazôn era salito al trono nel 3255 SE praticamente usurpandolo, dopo aver costretto sua cugina Tar-Miríel, la legittima Regina di Númenor, a sposarlo infrangendo pure le tradizioni dell'Ovesturia, le quali non approvavano i matrimoni tra consanguinei così stretti.

Volendo legittimare la propria ascesa al potere con una grande impresa, egli colse l'occasione con l'attacco che Sauron stava conducendo da Mordor contro le colonie numenoreane e i regni satelliti di Númenor nella Terra di Mezzo: l'Oscuro Signore aveva infatti sfidato la sua autorità, proclamandosi "Re degli Uomini" e dichiarando non solo la volontà di ricacciare i Numenoreani nel mare da cui erano venuti, ma addirittura di voler invadere e distruggere la stessa Númenor. Per questo motivo Ar-Pharazôn, il quale era molto orgoglioso e si considerava l'unico legittimato al titolo di Re degli Uomini, decise di dare una lezione a Sauron: nel 3256 SE cominciò dunque a radunare la più grande flotta e l'esercito mai visti a Númenor, salpando alla volta di Umbar nel 3261 SE.

Forze in campo[]

Númenor[]

Non si sa con precisione quanti armati contasse l'esercito di Ar-Pharazôn: nel Silmarillion e nei Racconti Perduti si dice che il Re impiegò cinque anni a preparare la spedizione e che la flotta contasse tante navi da estendersi a vista d'occhio sul mare davanti alla costa di Umbar. Si può quindi ipotizzare un numero compreso tra i 150 e i 250mila guerrieri, senza contare le guarnigioni numenoreane già presenti nelle colonie numenoreane della Terra di Mezzo.

Sauron e alleati[]

Non è certa l'entità esatta dell'esercito di Sauron, tuttavia si sa che era composta da decine di migliaia di Uomini dell'Est soggiogati dall'Oscuro Signore e diverse centinaia di migliaia di orchi e creature malvagie quali Troll e lupi. Sebbene fossero probabilmente superiori di numero al nemico, è indubbiò che dovevano essere armati con spade e armature assolutamente inferiori qualitativamente a quelle dei numenoreani, oltre ad essere decisamente meno organizzati nei ranghi.

La spedizione[]

Ar-Pharazon the Golden and Sauron by ivanalekseich

L'umiliazione di Sauron, ivanalekseich.

Una volta giunto a Umbar il Re fece sbarcare il proprio esercito, operazione che richiese diversi giorni tanto le sue truppe erano numerose, per poi iniziare la marcia di avvicinamento a Mordor, intenzionato ad affrontare Sauron in un'unica grande battaglia finale. La sua armata era preceduta da un numeroso stuolo di trombettieri e tamburini, i quali marciavano alla testa delle truppa intonando canti e inni che annunciavano la venuta del Re degli Uomini nella Terra di Mezzo e sfidavano l'Oscuro Signore ad affrontarlo. Giunto presso gli Ephel Duath Ar-Pharazôn si accampò fuori dalle mura di Mordor, in attesa dell'esercito di Sauron che, avuta la notizia del suo arrivo, stava marciando contro di lui.

Tuttavia, quando le forze di Mordor giunsero in vista dell'Esercito di Númenor, i guerrieri di Sauron e i suoi alleati rimasero sgomenti davanti allo sterminato numero dei nemici e dalla magnificenza delle loro armi che rifulgevano minacciose al sole, accompagnate da canti di guerra e dal suono di corni, di conseguenza cominciarono a disertare in massa e più il tempo passava, più i ranghi dell'armata di Sauron si assottigliavano, andando ulteriormente a peggiorare il morale di coloro che ancora rimanevano. L'Oscuro Signore capì dunque di essere sconfitto prima ancora di combattere e che non avrebbe potuto pensare di battere i Dúnedain con la forza delle armi, quindi decise di ricorrere alla sua proverbiale astuzia: assunse dunque la sua più bella forma e si presentò da solo ad Ar-Pharazôn inginocchiandosi di fronte a lui e adulandolo, dicendosi pronto a riconoscerlo Signore della Terra di Mezzo diventare suo vassallo se avesse ritirato le sue forze.

Conseguenze[]

Ar-Pharazôn e Sauron by Denis Gordeev

Ar-Pharazôn succube dei consigli di Sauron

Ar-Pharazôn era compiaciuto di aver vinto senza perdere neanche un uomo, tuttavia non si fidò di Sauron, e decretò che l'Oscuro Signore fosse privato di tutti i suoi titoli e che fosse portato a Númenor come ostaggio per impedire che i suoi servitori molestassero i numenoreani e i loro alleati nella Terra di Mezzo; Amandil, Signore di Andúnië e uno dei consiglieri del Re, parlò contro questa decisione essendo a conoscenza della natura infida di Sauron, ma non venne ascoltato.

Sebbene L'Oscuro Signore si fingesse distrutto, il Re non capì che era esattamente questo che il Maia cercava: la possibilità di raggiungere Númenor, così da entrare nelle grazie del Re per distruggere la potenza dei Dúnedain dall'interno. Infatti, nel corso degli anni successivi Sauron, attraverso adulazioni, mezze verità e consigli che parevano saggi, riuscì a guadagnarsi la fiducia di Ar-Pharazôn, fino a diventarne il principale consigliere e ad ottenere così un'enorme potere a Númenor, che usò per allontanare definitivamente i Dúnedain dai Valar e corromperli, conducendo così alla distruzione dell'Ovesturia.

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