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La Prima Battaglia di Cair Andros fu uno scontro combattuto tra le forze dell'esercito di Gondor e le forze d'invasione di Sauron il 10 Marzo 3019 TE, durante la Guerra dell'Anello. La battaglia fu una grave sconfitta per Gondor e permise alle legioni di Sauron di dilagare dai confini nord-orientali del regno. La città venne poi riconquistata nella Seconda Battaglia di Cair Andros.

Antefatti[]

La fortezza di Cair Andros, dal nome dell'omonima isola su cui sorgeva, era sempre stata una formidabile roccaforte degli Uomini sul fiume Anduin e controllava i guadi che dall'Ithilien conducevano a Gondor. All'inizio di marzo il Sovrintendente Denethor, pressato dalle forze di Sauron nei pressi di Osgiliath, si vide costretto a richiamare una parte della guarnigione per rinforzare le difese di Minas Tirith, considerando anche il fatto che gli eserciti di Mordor non avevano mai attaccato in forze Cair Andros. Fu così che alla vigilia dell'assalto nemico la guarnigione della fortezza si trovò dimezzata ed esposta agli attacchi nemici.

Forze in campo[]

Gondor[]

Come già detto, Cair Andros era una delle più importanti fortezze del sistema difensivo di Gondor sull'Anduin, tuttavia il Sovrintendente Denethor II si era visto costretto a richiamare una parte cospicua della guarnigione per rinforzare le difese di Minas Tirith e del Rammas Echor. Il giorno dell'attacco di Mordor viene ipotizzato che i difensori della fortezza contassero poco meno di millecinquecento soldati tra fanti e arcieri, totalmente insufficienti a resistere contro un assalto massiccio.

Mordor e alleati[]

Sauron era a conoscenza del fatto che la fortezza fosse sguarnita, così inviò contro di essa una forza piccola ma comunque importante composta da circa seimila guerrieri tra Esterlings e orchi.

La Battaglia[]

Il 10 Marzo 3019 una forza di 6000 soldati tra Orchi ed Esterlings attaccò la fortezza ormai presidiata da poco più di 1500 uomini. Inizialmente le truppe di Gondor resistettero abbastanza bene agli assalti dei nemici, colpendo chiunque si avvicinasse al ponte con una pioggia di frecce. Tuttavia nulla poté il coraggio degli uomini contro la superiorità numerica del nemico che, con l'ausilio di alcuni arieti, riuscì a sfondare i cancelli della fortezza e a dilagarvi all'interno. Il Comandante della piazzaforte, preso dal panico, fuggì dalla fortezza abbandonando i suoi uomini che vennero massacrati e solo pochi scampati riuscirono a raggiungere Minas Tirith per portare la notizia della caduta della città, mentre altri raggiunsero Rohan e si unirono all'esercito di soccorso di Théoden ed Éomer.

Conseguenze[]

La fortezza cadde dunque nella notte tra il 10 e l'11 marzo permettendo al nemico di far calare una forza di attacco contro la Città Bianca anche da nord, ponendo un cuneo tra Gondor e l'esercito di soccorso di Rohan. Tuttavia questi nemici vennero in massima parte massacrati dagli Uomini della Foresta di Drúadan guidati da Ghân-buri-Ghân e i superstiti furono costretti a ritirarsi nella fortezza dall'arrivo dei rinforzi di Gondor dai Feudi del Sud

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