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Template:Quote I Nazgûl, noti anche col nome di Spettri dell'Anello, sono i più fedeli servitori dell'Oscuro Sire. Un tempo erano degli Uomini che furono corrotti da Sauron, che gli diede degli Anelli del Potere rendendoli suoi schiavi. Cessarono di esistere con la sconfitta dell'Oscuro Signore nel 3019 TE, anche se probabilmente torneranno il giorno della Dagor Dagorath assieme a tutti i servitori del Male.

Nomi e etimologia

Nazgûl è una parola derivante dalla Lingua Nera di Mordor e significa "Spettri dell'Anello" dall'unione delle parole Nazg, "anello" e ûl, "spettro" nella lingua di Mordor. In Quenya sono noti come Úlairi, ossia "spettri del male". Altri attributi con i quali sono conosciuti sono: I Nove, I Re Caduti, I Cavalieri Neri, Ali Nere.

Storia

Origini

File:I Nove by spartank.png

La prima apparizione documentata dei Nazgûl risale alla Seconda Era, dopo la Guerra tra Sauron e gli Elfi . Durante il saccheggio dell'Eregion l'Oscuro Signore non riuscì ad impadronirsi dei tre anelli Narya, Vilya e Nenya, ma venne comunque in possesso di sedici Anelli del Potere che utilizzo per perseguire i suoi piani di assoggettamento della Terra di Mezzo: Sette Anelli furono dati ai Re dei Nani, ma questi si dimostrarono troppo resistenti alla sua influenza, mentre Nove li dette ad altrettanti Re degli Uomini (sia Dúnedain che Esterlings) che invece si dimostrarono facili da corrompere. Gli Anelli donarono ai possessori grandi poteri magici e gli allungarono la vita, ma pian piano si trasformarono in spettri, creature d'ombra e d'orrore, totalmente assoggettate alla volontà di Sauron.Così nacquero i Nazgûl, che l'Oscuro Signore mise a capo delle sue armate e che sparsero il terrore nella Terra di Mezzo. Dopo la sconfitta di Sauron nell'Assedio di Barad-dûr, i Nazgûl s'indebolirono terribilmente ma non scomparvero, non potendo esser uccisi in quanto legati all'esistenza dell'Oscuro Signore, e lasciarono temporaneamente la Terra di Mezzo.

La Terza Era

Il ritorno nella Terra di Mezzo

La prima notizia del ritorno dei Nazgûl nella Terra di Mezzo risale al 1050 TE quando Sauron si stabilì nell'antica fortezza di Dol Guldur. Inizialmente neppure i saggi del Bianco Consiglio realizzarono che si trattasse degli Spettri dell'Anello, ma l'arrivo degli Istari tolse loro ogni dubbio e cominciarono a guardare con preoccupazione ad un probabile ritorno dell'Oscuro Signore.

Il regno di Angmar

Exquisite-kfind Per approfondire, vedi la voce Angmar.


Guerra dell'Anello

Exquisite-kfind Per approfondire, vedi la voce Guerra dell'Anello.


Caratteristiche e gerarchia

File:Gandalf vs Nazûl.jpg

Gandalf affronta i Nazgûl fuori Minas Tirith

I cavalieri neri sono i più potenti servitori di Sauron e il loro compito più importante è di dare la caccia al portatore dell'anello per recuparare l'Unico Anello e riconsegnarlo al loro padrone. Essi riescono a fiutare la presenza dell'anello molto chiaramente anche da grandi distanze e quando viene indossato da qualcuno lo possono localizzare all'istante e con molta più facilità. I Nazgul non vedono bene i Visibili (chi non esiste nel Mondo dell'Ombra) di giorno, e li vedono più che altro come ombre indistinte; di notte o col sole coperto vedono invece più chiaramente, e sorgenti di luce come il fuoco non migliora ma peggiora il loro campo visivo. Sono in grado anche di sentire l'odore del sangue dei vivi e rintracciarli.

Per questo motivo battono la Terra di Mezzo o cavalcando bestie rettiloidi verde-grigie alate o, se non vogliono farsi notare, sopra cavalli corazzati che sono stati allevati a Mordor (nessun altro animale può resistere all'Alito nero, ovvero l'oscuro miasma che i Nazgul emettono). La loro esistenza è legata a quella di Sauron e finché egli sopravviverà essi non potranno essere uccisi con mezzi come la semplice forza fisica. I Nazgûl possono essere travolti da un fiume in piena o respinti col fuoco, man nonostante ciò essi non subiscono ferite.

File:Eowyn vs Witch King.jpg

Eowyn affronta il Re Stregone

L'unico modo che hanno i loro nemici per contrastarli è distruggere le loro cavalcature per rallentarli oppure scacciarli grazie al potere degli Istari, come possono fare GandalfGaladriel e i Signori degli Elfi come Glorfindel, che hanno potere sui visibili e gli invisibili, esistendo anche nel mondo dell'ombra. La morte del Re degli Stregoni è stato un caso particolare in quanto la lama con cui Merry l'aveva colpito era un antica lama dell'Ovesturia forgiata durante le guerre contro Angmar e dunque intrisa di incantesimi creati apposta per combattere contro lo Stregone e i suoi servi, il colpo mandò quindi in crisi lo spettro, debilitandolo e consentendo ad Eowyn di distruggerlo definitivamente.

Il primo della gerarchia è il Capo degli Stregoni di Angmar, seguito da Khamûl l'Esterling (conosciuto altresì come "l'Ombra dell'Est"), luogotenente di Dol Guldur.

Aspetto

File:Nazûl knight.jpg

I Nazgul appaiono generalmente avvolti in un ampio manto nero che ne nasconde il volto e le fattezze. In realtà essi appaiono quasi invisibili sotto il loro manto perchè la loro trasformazione in spettri li ha condannati a esistere contemporanemente sia in questo mondo che nel mondo dell'ombra, dove rivelano il loro vero aspetto; quando Frodo indossa l'anello entra temporaneamente in quel piano distorto, parallelo a quello reale, in cui può vedere le loro vere fattezze cosi come loro possono vedere chiaramente lui. Essi sono uomini dai volti pallidi e scavati che indossano vesti grigio bianche; il Re Stregone porta anche una corona metallica sul capo.Template:Quote

Armi

Exquisite-kfind Per approfondire, vedi le voci Lama di Morgul e Alito Nero.

Impugnano armi forgiate a Morgul, che avvelenano con l'Alito Nero chi viene colpito, come ad esempio accade a Frodo. Coloro che vengono feriti da queste armi e non sono curati in tempo e dotati di una forte volontà vengono mano a mano paralizzati dal veleno e muoiono, divenendo dei non morti simili ai Nazgûl ma più deboli. Durante l'avanzata delle armate di Sauron e della nube di oscurità essi erano anche in grado di spargere il terrore sull'intera città di Minas Tirith.

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