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Nahar è il cavallo divino del Valar Oromë il Cacciatore. Fedele compagno delle cacce del Vala, si dice che da lui sia discesa la stirpe dei Mearas ed è il Signore di tutti i Cavalli di Arda. Suoi discendenti furono Feralóf e Ombromanto.

Etimologia[]

Il nome Nahar è la traslitterazione in Quenya del suo nome in Valarin che è Næxærra. Il significato non è chiaro.

Descrizione[]

Nahar non è propriamente un animale ma si è ipotizzato che, similmente a Tom Bombadil e a Thorondor, fosse uno degli spiriti ancestrali di Arda e che abbia assunto la forma di uno stallone ponendosi al servizio del Vala Oromë. Il suo manto esposto alla luce diurna è di un bianco brillante, mentre di notte assume un colore argentato; inoltre i suoi zoccoli sono dorati. Il suo nitrito è talmente possente da rimbombare in lungo e in largo per le terre da lui percorsi, inoltre pare essere dotato di una forza prodigiosa, tanto che il suo galoppo può essere avvertito da lunga distanza come il rimbombo di un tuono.

Biografia[]

le origini di Nahar sono sconosciute, ma è probabile che si trattasse di uno spirito di rango minore degli Ainur che, all'epoca della creazione di Arda, assunse la forma di un maestoso cavallo.

Divenne il fedele compagno di caccia del Vala Oromë e sovente si recava con lui nelle foreste della Terra di Mezzo per cacciare mostri e le altre orribili creature di Melkor. Fu proprio per fermarli che l'Oscuro Signore eresse la catena montuosa delle Montagne Nebbiose ma essa non poté nulla dinnanzi al galoppo inarrestabile del cavallo divino.

Fu proprio Nahar a permettere a Oromë di trovare gli Elfi: nel 1085 AA circa, durante una battuta di caccia, l'animale divino fu attirato dalle voci dei Quendi che cantavano, e verso la fonte di quel canto condusse il suo compagno permettendogli di scoprire così i Primogeniti di Ilúvatar.

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