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"Giunto vicino alla colonna, Gimli si arrestò levando lo sguardo. La pietra era sbrecciata e logora, e le pallide rune incise tutt’intorno illeggibili. «Questo pilastro indica il punto ove per la prima volta Durin guardò nel Mirolago», disse il Nano. «Guardiamo anche noi prima di proseguire il nostro cammino!». Si chinarono sulle scure acque. Da principio non videro nulla. Poi lentamente ai loro occhi apparvero le forme delle montagne d’intorno specchiate in un azzurro cupo, e i picchi erano come piume di bianche fiamme su di esse; più in alto ancora si estendeva il cielo. Pari a gioielli incastonati negli abissi, le stelle brillanti scintillavano; eppure il cielo sulle loro teste era illuminato dal sole. Non vi era ombra delle loro figure chine. «O Kheled-zâram splendido e meraviglioso!», disse Gimli. «Ivi giace la Corona di Durin, sino al giorno in cui egli si risveglierà. Addio!»."
Il Signore degli Anelli, libro II, cap. VI, Lothlórien.

Il Kheled-zâram, conosciuto anche come Mirolago, è un lago che si trova nei pressi dei cancelli orientali di Khazad-dûm, nell'angolo sud-orientale della Valle di Azanulbizar. É forse uno dei laghi più belli della Terra di Mezzo e da esso ha origine il fiume Argentaroggia.

Etimologia[]

Il nome Kheled-zâram deriva dal Khuzdul e significa "Lago dello Specchio"; gli fu dato da Durin I quando giunse tra le Montagne Nebbiose. In Sindarin è conosciuto col nome di Nen Cenedril, mentre in Ovestron è semplicemente Mirolago.

Descrizione[]

"Verso sud le Montagne Nebbiose si allungavano interminabili a perdita d’occhio. A meno di un miglio di distanza, e leggermente più in basso, poiché essi si trovavano in un punto elevato del fianco orientale della vallata, scorsero un lago; era lungo e ovale, e pareva la punta di una lancia conficcata profondamente nella conca a nord; ma la parte meridionale delle acque era fuori delle ombre, immersa nella luce del sole. Eppure era anch’essa scura, dell’azzurro profondo di un limpido cielo notturno visto da una stanza illuminata. La superficie era calma e per nulla increspata. Tutt’intorno alla nuda sponda i pendii scoscesi erano ricoperti di soffice erba. «È il Mirolago, il profondo Kheled-zâram!», disse Gimli triste."
Il Signore degli Anelli, libro II, cap. VI, Lothlórien.

Il Mirolago si presenta come un grande specchio di acqua così pura e cristallina che ci si può specchiare, da qui il nome di Kheled-zâram, inoltre queste sono talmente fredde che è impossibile berle. Nei pressi delle rive del lago sorge un cippo monumentale noto come Colonna di Durin che segna il punto dove Durin I si specchiò.

Storia[]

Il lago fu scoperto da Durin I il Senzamorte poco dopo il suo risveglio durante il suo vagare sulle Montagne Nebbiose. Colpito dalla bellezza dello specchio d'acqua al tramonto ci si specchiò vide la propria immagine riflessa incoronata da sette stelle (che in seguito diventeranno parte dello stemma della Casa di Durin). Credendolo un segno Durin decise di stabilirsi in quei luoghi e fondò la città nanica di Moria, che divenne il più glorioso dei regni dei Nani. Per commemorare l'importante evento, presso il luogo in cui il capostipite del popolo dei Lungobarbi si specchiò venne eretta una colonna che da allora venne nota come Colonna di Durin.

Nel 2994 TE, mentre ammirava le acque del lago, il nano Balin venne assalito e ucciso a tradimento da un orco mettendo fine al suo breve regno di Signore di Khazad-dûm. Anni dopo, nel 3019 TE, la Compagnia dell'Anello si trovò a passare in prossimità del lago dopo essere sfuggita al Balrog e agli orchi di Moria; il nano Gimli insistette affinché Frodo e Sam non lasciassero la Valle di Azanulbizar prima di aver ammirato il leggendario Kheled-zâram, cosa che fecero sostando per alcuni minuti presso la colonna di Dúrin.

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