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Inzilbêth fu una donna della stirpe dei Dúnedain di Númenor che visse durante la Seconda Era. Figlia di Lindórië, sorella di Eärendur, sposò l'allora Principe Ar-Gimilzôr cui dette due figli: Inziladûn e Gimilkhâd. Viene ricordata come una fanciulla dolce e sensibile, che riuscì a trasmettere al primogenito le dottrine dei Fedeli in contrasto con quelle degli Uomini del Re che invece vennero abbracciate in toto da Gimilkhâd.

Etimologia

Il nome Inzilbêth deriva dall'Adûnaico e significa letteralmente "Fiore di Parole". Probabilmente non era il suo nome originario e, come da tradizione nella Casa di Elros, ne portava uno Quenya ma, siccome Ar-Gimilzôr faceva parte della fazione degli Uomini del Re che aborrivano gli Elfi, il giorno del suo matrimonio prese un nome in Adûnaico.

Biografia

Inzilbêth nacque da Lindórië, una nobile dama della Casa dei principi di Andúnië, probabilmente nella città di Andúnië a Númenor tra il 2980 e il 3000 SE, mentre suo padre era un nobile della Casa di Elros discendente da Tar-Calmacil. Suo zio materno fu Eärendur, Principe di Andúnië, e fu dunque la nonna di Ar-Pharazôn, oltre ad essere la prozia di Númendil padre di Amandil. In giovane età sposò il Principe Ar-Gimilzôr e sembra che in gioventù si fossero corteggiati, ma molti concordano nel dire che il loro non fu un matrimonio d'amore: si pensa infatti che Ar-Sakalthôr avesse combinato il matrimonio nella speranza di stemperare le tensioni tra i Fedeli e gli Uomini del Re, oltre che di aumentare la vita dei discendenti della Casa di Elros, che si era praticamente dimezzata. Dette al marito due figli: Inziladûn e Gimilkhâd. Mentre al maggiore riuscì a trasmettere il suo animo gentile e l'amore dei Fedeli per gli Elfi e i Valar, il secondogenito era invece più simile al padre e pare che avesse un pessimo rapporto con la madre. Morì probabilmente tra il 3200 e il 3250 SE.

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