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"Finwë era Re dei Noldor. I figli di Finwë furono Fëanor, Fingolfin, e Finarfin; la madre di Fëanor era Mìriel Serindë, mentre la madre di Fingolfin e di Finarfin era Indis dei Vanyar."
Il Silmarillion, cap. V, "Eldamar e i Principi degli Eldalië".

Finwë fu un nobile signore Elfico del popolo dei Noldor che visse tra la Terra di Mezzo e Valinor durante gli Anni degli Alberi. Fu il primo Re Supremo dei Noldor e guidò il suo popolo nel Grande Viaggio dalla Terra di Mezzo a Valinor, il Reame Beato di Aman.

Fu un grande amico di Elu Thingol, il Re del Doriath, e di Ingwë, il Re Supremo degli Elfi. Fu il padre di Fëanor, avuto dall'unione con la sua prima moglie Míriel Serindë. A causa della morte di quest'ultima a seguito del parto egli si risposò con Indis della stirpe dei Vanyar e da lei ebbe altri quattro figli: Fingolfin, Finarfin, Findis e Irimë.

Venne ucciso da Morgoth durante l'Ottenebramento di Valinor, quando il Vala ribelle attaccò la fortezza di Formenos per rubare i Silmaril di Fëanor.

Etimologia[]

Il nome Finwë è probabilmente uno dei più antichi nomi elfici che esistano, tuttavia non si conosce l'esatto significato di questo nome le cui radici derivano dall'elfico arcaico, infatti il nome è formato dalla parola Phin (parola che sta per capelli/chioma) e dal suffisso - (utilizzato generalmente nei nomi maschili).

Egli era altresì noto come Noldóran che significa letteralmente "Re dei Noldor" dall'unione delle parole noldor e aran, che significa "Re".

Biografia[]

Il risveglio e l'incontro con Oromë[]

Gli Elfi si risvegliarono nei pressi del lago Cuiviénen nell'anno 1050 AA, e alcuni sostengono che Finwë altri non fosse che uno dei figli di Táta, il precursore della stirpe dei Noldor, e di sua moglie Taitë, ma di questo non si hanno certezze.

Oromë by Steamey

L'incontro tra Oromë e i primi Elfi, steamey.

Trascorse la prima parte della sua vita sulle rive di Cuiviénen, conducendo un'esistenza semplice assieme al suo popolo. Tuttavia un giorno il Vala Oromë, che aveva l'abitudine di cacciare nella Terra di Mezzo, fu attirato dalle voci dei Quendi che cantavano e si avvicinò a loro.

La maggior parte degli Elfi fuggì vedendolo arrivare, ma alcuni di loro rimasero dov'erano e lo attesero: tra questi vi erano Ingwë, Finwë ed Elwë, che in seguito sarebbero diventati i Re delle Tre Stirpi degli Elfi. Oromë nel vederli fu colto da un'immensa gioia e, dopo aver trascorso del tempo assieme a loro, tornò a Valinor per convincere gli altri Valar a fare la guerra a Melkor, il quale era ben conscio del risveglio degli Elfi e aveva già cominciato a molestarli rapendone diversi per rinchiuderli in Utumno, dove creò l'orrida razza degli Orchi.

Fu così che i Valar scatenarono la Seconda Guerra delle Potenze per amore degli Elfi ma, per evitare che ne venissero coinvolti, inviarono un esercito di Maiar a presidiare la Terra di Mezzo mentre loro s'occupavano di sconfiggere Melkor e i suoi Servi. Ai Quendi giunsero solo echi lontani e terribili della guerra e continuarono a vivere come sempre la propria vita.

Il Grande Viaggio e il trasferimento a Valinor[]

Ingwe finwe and elwe by peet

Ingwë, Finwë e Elwë visitano Valinor.

Una volta sconfitto Melkor e imprigionatolo nelle Aule di Mandos, condannandolo a rimanervi rinchiuso per tre ere, Manwë inviò nuovamente Oromë presso gli Elfi per invitarli a trasferirsi a Valinor, al riparo della corruzione e della malvagità che Melkor aveva sparso per la Terra di Mezzo, nonostante l'opposizione di Ulmo che avrebbe preferito che gli Elfi conducessero liberi la propria vita; tuttavia il potente Vala fu messo in minoranza e non poté più opporvisi.

"Sicché, alla fine, i Valar convocarono i Quendi a Valinor, perché vi si radunassero ai piedi delle Potenze e per sempre vi restassero alla luce degli Alberi; [...]. Ma gli Elfi dapprima furono restii a obbedire all'invito, perché fino a quel momento avevano veduto i Valar soltanto nella loro collera allorché andavano alla guerra, eccezion fatta per il solo Oromë; ed erano pieni di timore. Perciò Oromë venne rinviato tra essi, ed egli trascelse fra gli Elfi ambasciatori che si recassero a Valinor e parlamentassero in nome del loro popolo; ed erano costoro Ingwë, Finwë ed Elwë, che più tardi divennero re. E, come giunsero, furono colti da sbigottimento per la gloria e la maestà dei Valar, e assai desiderarono la luce e lo splendore degli Alberi. Poi Oromë li riportò a Cuiviénen, ed essi parlarono al cospetto del loro popolo, esortandolo a obbedire all'invito dei Valar e a trasferirsi in Occidente."
Il Silmarillion, cap. III, "L'Avvento degli Elfi e la Cattività di Melkor".

Siccome i Quendi erano titubanti all'idea di intraprendere un viaggio verso l'ignoto, i Valar invitarono Ingwë, Finwë ed Elwë a Valinor affinché potessero vedere con i propri occhi ciò che li attendeva e poi convincere i loro fratelli a trasferirvisi. Essi furono talmente rapiti dalla bellezza di quei luoghi e dalla maestà dei Valar che, una volta tornati convinsero gli altri a seguirli. La schiera di Finwë, che era la seconda più numerosa, si mosse dopo quella dei Vanyar e fu la seconda a giungere Valinor.

Vita a Valinor, la nascita di Fëanor e la morte di Míriel[]

Una volta giunti a Valinor i Noldor si posero al servizio del Vala Aulë, il quale insegnò loro il proprio sapere sulla metallurgia, la costruzione e molte altre cose. In un primo tempo si stabilirono assieme ai Vanyar di Ingwë sul colle di Túna ed eressero la città di Tirion.

Finwë divenne dunque il Re Supremo dei Noldor e sposò Míriel, una fanciulla del suo popolo, ed entrambi erano molto innamorati vedendo dinnanzi a sé un futuro radioso. Tuttavia dopo che ella gli diede un figlio, che egli chiamò Curunfinwë ma che essa denominò Fëanaro ovvero "Spirito di Fuoco", Míriel rivelò che la gravidanza l'aveva talmente spossata da comprendere che non avrebbe più avuto figli. Finwë si dispiacque grandemente di ciò, perché allora i Noldor erano un popolo giovane e lui avrebbe voluto avere molti figli, ma per amore della moglie ne accettò il verdetto.

Morte di Míriel

Morte di Míriel.

Míriel, debilitata dal parto, non accennava a riprendersi: dalla nascita di Fëanor ogni gioia di vivere sembrava svanita nell'animo della fanciulla ed essa si trascinava stancamente per Valinor. Finwë, preoccupato per la salute della moglie, si rivolse dunque ai Valar chiedendo aiuto per l'amata. Manwë, commosso dall'amore di Finwë, suggerì che ella si recasse ai giardini di Lórien in cerca di riposo affidata alle cure di Irmo: Finwë non era molto convinto di questa soluzione, essendo Fëanor molto piccolo e non trovando giusto separare una madre dal figlio, ma alla fine si fece convincere dalla moglie e si separarono entrambi convinti di rivedersi molto presto.

"Poi [Míriel] si recò ai giardini di Lórien e si distese per dormire; ma, benché sembrasse in preda al sonno, in effetti il suo spirito si dipartì dal corpo e in silenzio passò nelle Aule di Mandos. Le ancelle di Estë si presero cura del corpo di Mìriel, che rimase intatto; essa però non fece ritorno. E Finwè visse nel dolore; e sovente si recava ai giardini di Lórien e, sedutosi sotto i salici d'argento accanto al corpo della moglie, la chiamava per nome. Ma a nulla gli serviva; e unico in tutto il Reame Beato egli era privato della gioia. E finalmente cessò di recarsi in Lórien"
Il Silmarillion, cap. VI, "Fëanor e la Liberazione di Melkor".

Tuttavia Míriel una volta giunta nei giardini, si distese sotto un albero e il suo spirito abbandonò volontariamente il suo corpo e si recò nelle Aule di Mandos, divenendo la prima del suo popolo a morire a Valinor. La notizia della morte dell'amatissima moglie devastò Finwë che per anni continuò a recarsi a Lorien presso il corpo di Míriel e lì rimaneva per ore chiamandola per nome; fu così che la gioia di Valinor fu per la prima volta colpita dalla morte e Finwë, unico tra i figli di Ilúvatar in quei giorni, privato per sempre della gioia.

Da allora amò di un amore disperato il figlio, divenendo incapace di accorgersi dell'oscurità che regnava nel suo cuore e assecondandolo in qualsiasi cosa.

Il matrimonio con Indis[]

"Ora, avvenne che Finwë prese, come seconda moglie, Indis la Chiara. Era costei una Vanya, parente stretta di Ingwé il Re Supremo, dai capelli d'oro e alta, e in tutto e per tutto diversa da Mìriel. Finwë assai l'amava, e tornò a essere felice. Ma l'ombra di Mìriel non aveva ancora lasciato la casa né il cuore di Finwë; e tra tutti coloro che aveva cari, Fëanor era quegli che occupava la parte maggiore dei suoi pensieri."
Il Silmarillion, cap. VI, "Fëanor e la Liberazione di Melkor".

Dopo alcuni anni Finwë cessò di recarsi a Lórien, ma ogni gioia sembrava svanita dal cuore di lui; fu così che i Valar e i suoi amici gli suggerirono di risposarsi in modo da attenuare un poco il dolore per la perdita di Míriel. Dopo alcune resistenze alla fine Finwë cedette e convolò a nozze con Indis, una fanciulla del popolo dei Vanyar, probabilmente appartenente alla Casa di Ingwë Re Supremo degli Elfi e grande amico del Re dei Noldor.

Il matrimonio sembrò essere felice e fu allietato dalla nascita di quattro figli: Fingolfin, Finarfin, Findis e Irimë. Tuttavia la gioia di Finwë era offuscata dalla rabbia del primogenito: Fëanor infatti non ebbe mai rapporti amichevoli né con la matrigna né con i fratellastri e, pur amando molto il padre, riteneva che in qualche modo avesse tradito il ricordo della madre risposandosi.

Finwë continuò la sua vita ma, pur amando tutti i suoi figli, la sua preferenza andava a Fëanor ed era incapace di rimproverargli qualsiasi cosa, compreso il disprezzo che nutriva nei confronti dei fratelli. Fu felice quando il figlio si sposò con Nerdanel e per un lungo periodo visse nella casa del padre di lei, pensando che forse la lontananza ne avrebbe attenuato il carattere ribelle e scontroso.

La liberazione di Morgoth, l'esilio di Fëanor e la morte[]

The Drawing of the Sword by Jenny Dolfen

Fëanor minaccia il fratello Fingolfin nella casa del padre, Jenny Dolfen.

Quando furono trascorse Tre Ere, Melkor fu liberato dalle Aule di Mandos e, nonostante l'opposizione di Tulkas e Ulmo, fu lasciato libero di girare per Valinor pur rimanendo nella vista dei Valar. Egli cominciò quasi immediatamente, pur senza mai darlo a vedere, a spargere la discordia tra i Noldor, insegnando loro a forgiare armi e insinuando dubbi sulle reali intenzioni dei Valar.

Ma il suo capolavoro fu l'aizzare la disputa tra Fëanor e suo fratello Fingolfin, facendo sorgere nel primogenito di Finwë il dubbio che i suoi fratelli stessero complottando con i Valar per privarlo della sua primogenitura e dei Silmaril.

Nonostante Fëanor assumesse di giorno in giorno atteggiamenti sempre più arroganti, Finwë non se la sentiva di rimproverarlo, tanto che un giorno durante una riunione di Signori dei Noldor nel suo palazzo, il figlio Fingolfin parlò apertamente contro l'arroganza del fratello chiedendo al padre di prendere provvedimenti.

Proprio in quel momento Fëanor giunse nel palazzo rivestito di una superba armatura e con una spada al fianco: credendo di vedere nelle parole del fratello la conferma dei suoi sospetti, sguainò la spada e gliela puntò alla gola minacciandolo davanti a tutti i presenti e cacciandolo dalla casa di suo padre.

Come i Valar vennero a sapere di questo episodio convocarono i due fratelli dinnanzi a loro e chiesero il motivo del gesto di Fëanor: vennero dunque alla luce le trame di Melkor e Tulkas, inferocito, si lanciò al suo inseguimento giurando di tirargli il collo. Tuttavia i Valar ritennero il gesto di Fëanor, per quanto ispirato da malvagi consigli, troppo grave per non avere conseguenze: decretarono quindi il suo esilio da Tirion per dieci anni, sperando che bastassero a farlo rinsavire. Per Finwë l'esilio del figlio fu un duro colpo e, benché nulla potesse essergli rimproverato, scelse di seguirne la sorte delegando il regno a Fingolfin e seguendo Fëanor e i suoi figli a Formenos.

The Darkening of Valinor by Jenny Dolfen

Morte di Finwë, Jenny Dolfen.

In seguito a ciò Melkor, sicuro di aver allontanato Fëanor dai Valar, si recò a Formenos per convincerlo a consegnargli i Silmaril ma fu malamente scacciato da questi. Furibondo il Vala ribelle assunse la forma di una nuvola di tempesta e se ne andò a sud e a nulla servì il messaggio che Finwë inviò ai Valar per avvisarli della direzione presa da Melkor.

Il Vala ribelle fece dunque lega con Ungoliant e attese il momento propizio per agire. Durante la festa del raccolto attaccò con la propria alleata gli Alberi di Valinor dissecandoli, e poi si diresse a Formenos intenzionato a prendersi i Silmaril ivi custoditi assieme ad altri tesori. Finwë cercò di opporsi, ma venne brutalmente ucciso sulla soglia della fortezza.

Come giunse la notizia della morte del padre e del furto dei Silmaril, Fëanor impazzì dal dolore e pronunciò il suo terribile giuramento.

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