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La Fiamma Imperitura o Fuoco Segreto è l'essenza divina di Eru Ilúvatar, lo spirito divino di cui sono animate le creature della terra di Arda. Tale "Fiamma" possiede anche, per sua stessa natura, la capacità di conferire esistenza a pensieri e sensazioni.

Riferimenti[]

Ne Il Silmarillion si dice che Melkor bramò per sé la Fiamma Imperitura (chiamata anche Fuoco Segreto) perché voleva creare esseri propri su cui comandare. Ma commise due errori: cercò la Fiamma nel Vuoto Esterno, mentre essa è con Ilúvatar; inoltre non capì che la Fiamma non da vita a esseri che sono sotto il dominio del proprio creatore, ma a creature indipendenti, che egli può amare e a alle quali può dare preziosi insegnamenti. Tutto ciò che è afferente alla cosa creata, inoltre, pur essendo diverso dall'artefice, è tuttavia legato a esso. In sintesi, al massimo il Creatore può essere la guida degli esseri che vengono creati col potere della Fiamma, ma non il dominatore; o meglio, può esercitare il controllo sulle cose da lui create, ma esse rimangono prive di una volontà propria, diventando di fatto totalmente dipendenti.

Un esempio di ciò lo si ebbe quando Aulë creò i Nani: Eru infatti ammonì il Vala, dicendogli che se lui non avesse accettato quell'opera e non l'avesse consacrata con la Fiamma, i Nani non sarebbero rimasti altro che fantocci nelle mani di Aulë, privi di libero arbitrio e che si sarebbero mosse quando egli pensava di muoverle e sarebbero state legate in tutto e per tutto a lui.

Ancora più avanti si ha un'ulteriore prova di questo fatto: le creature di Melkor (Orchi, Troll, e Balrog) non sono stati creati da lui ma sono stati sedotti dal male (i Balrog erano in origine Ainur) oppure sono stati torturati fino all'estremo (Orchi e Troll derivano rispettivamente da Elfi ed Ent).

Un importante riferimento al Fuoco Segreto si trova anche ne "La Compagnia dell'Anello", dove Gandalf, rivolgendosi al Balrog incontrato nelle miniere di Moria, dice: "Sono un servitore del Fuoco Segreto, e reggo la fiamma di Anor|". Essendo Gandalf proveniente da Aman, poteva benissimo definirsi tale, e contrapporsi al "Fuoco Oscuro, Fiamma di Udûn" ("Udûn" è la parola Sindarin per Utumno, che significa "Inferno").

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