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Dorlas fu un uomo della stirpe degli Haladin che visse nel Brethil durante la Prima Era.

Assai critico di Brandir e della sua prudenza, divenne uno dei principali sostenitori di Túrin e accompagnò l'eroe nella sua missione per uccidere Glaurung; tuttavia alla vista della Gola del Taeglin fu colto da paura e non volle proseguire nascondendosi nei boschi.

In seguito fu ucciso da Brandir che gli rimproverava di aver contribuito alla morte di Niënor con la sua vigliaccheria.

Etimologia[]

Il nome Dorlas sembra derivare dal dialetto Taliska parlato dagli Edain del popolo degli Haladin, ma il significato è sconosciuto.

Biografia[]

Origini e l'incontro con Turin[]

Dorlas nacque e visse nel Brethil, dove si sposò ed ebbe un figlio di nome Avranc. A dispetto dei consigli del suo signore Brandir, il quale avrebbe voluto preservare la sopravvivenza del suo popolo grazie alla segretezza e al rifugio offerto dalle foreste, Dorlas era più guerrafondaio e avrebbe preferito che si conducesse una guerra aperta contro gli Orchi.

Túrin soccorso da Dorlas by Denis Gordeev

Dorlas soccorre Túrin svenuto sul tumulo di Finduilas, Denis Gordeev.

Lui e i suoi uomini attaccarono l'esercito di orchi di ritorno dal Sacco del Nargothrond, con l'intenzione di liberare i prigionieri, tuttavia come cominciò l'attacco gli orchi cominciarono a giustiziare gli elfi tra cui Finduilas che venne impalata ad un albero con una lancia.

Quando Túrin giunse nel Brethil di ritorno dal Dor-lómin salvò da solo Dorlas e i suoi uomini dall'attacco di una numerosa truppa di orchi e Dorlas lo condusse sulla tomba di Finduilias dove l'eroe svenne.

Vittoria nel Brethil by Denis Gordeev

Dorlas e Turin festeggiano la vittoria contro gli Orchi in un'illustrazione di Denis Gordeev.

Turin venne dunque portato a Ephel Brandir da Dorlas con grande disappunto di Brandir il quale disse che su Túrin (benché non l'avesse riconosciuto) grava un destino funesto e che da lui sarebbe venuta grande sventura per il loro popolo, ma non venne ascoltato.

In seguito Dorlas divenne uno dei più fedeli seguaci di Túrin, che acquistava sempre più influenza ad Ephel Brandir, e più volte parlò apertamente contro Brandir accusandolo di codardia. Quando gli Orchi invasero il Brethil nel 498 PE fu lui a convincere l'eroe Túrin a scendere in campo per aiutare gli Haladin a respingere l'invasione.

La venuta di Glaurung e la morte[]

Quando il drago Glaurung, al quale era giunta notizia che la Spada Nera si nascondeva nelle terre degli Haladin, si mosse verso il Brethil spargendo morte e distruzione. I signori degli Haladin tennero dunque un consiglio per decidere il da farsi, durante il quale Brandir si lamentò di come i suoi consigli ed esortazioni alla prudenza fossero stati ignorati e che adesso sugli Haladin si fosse abbattuta la furia del drago.

Túrin allora si propose di andare incontro al drago per ucciderlo o, almeno, guadagnare tempo affinché gli Haladin potessero fuggire e chiese se qualche ardimentoso lo volesse accompagnare; si fece avanti Dorlas il quale, quando vide che nessun altro si faceva avanti, parlò contro il suo signore accusandolo di vigliaccheria e insinuando che gli Haladin avrebbero dovuto scegliersi un nuovo signore, magari nella figura di Túrin, che li guidasse arditamente nella guerra contro Morgoth.

"Ma nessun altro rispose all'appello, poiché gravava su di loro la paura di Glaurung, e il racconto degli esploratori che l'avevano visto, essendo corso di bocca in bocca, via via cresceva. Gridò allora Dorlas: «Ascoltatemi, uomini del Brethil! Ormai è manifesto che, per i mali dei tempi nostri, vani erano i consigli di Brandir. Non c'è scampo nel tenersi nascosti. Nessuno di voi vuol prendere il posto del figlio di Handir, sì che la Casa di Haleth non sia coperta di vergogna?». Così Brandir, che sedeva sull'alto seggio del signore dell'assemblea, ma nessuno gli badava, fu umiliato, e il cuore gli si riempì di amarezza perché Turambar non rimproverò Dorlas."
I Figli di Húrin, cap. XVI, "L'arrivo di Glaurung".

Tra tutti però si levò la voce di Hunthor, cugino di Brandir, che prese le difese del suo signore accusando Dorlas di non aver rispettato i propri obblighi di vassallo quando Brandir consigliava la prudenza e offrendosi come secondo compagno di Túrin contro il drago.

"Ecco però levarsi un certo Hunthor, parente di Brandir, il quale disse: «Male fai, Dorlas, a parlare così a vergogna del tuo signore, le cui membra per mala sorte non possono fare ciò che il suo cuore vorrebbe. Bada, a te può accadere il contrario! E come si può affermare che i suoi consigli fossero vani, se mai sono stati ascoltati? Tu, suo vassallo, non li hai mai tenuti in conto. E io ti dico che Glaurung adesso ci viene addosso, come prima ha fatto con Nargothrond, perché i nostri atti ci hanno tradito, proprio come Brandir temeva. Ma poiché questa disgrazia è ormai realtà, col tuo permesso, figlio di Handir, io andrò a dar man forte alla Casa di Haleth»"
I Figli di Húrin, cap. XVI, "L'arrivo di Glaurung".

I tre compagni si avviarono dunque incontro al drago nei pressi della Cabed-en-Aras, dove Túrin sperava di riuscire a far esporre a Glaurung il suo ventre molle, così da colpirlo con la sua spada Gurthang. Tuttavia non appena giunsero alle rapide, la vista delle acque vorticose e della ripida parete da scalare fecero dubitare il cuore di Dorlas che rifiutò di proseguire, lasciando soli Hunthor e Turin ad affrontare il drago.

Più tardi Brandir, disperato per aver assistito al suicidio di Níniel, incontrò Dorlas e stupito gli chiese come mai non fosse stato vicino a Túrin e a Hunthor né avesse portato indietro notizie. Il silenzio dell'uomo fu talmente eloquente da far realizzare a Brandir cosa fosse successo in realtà, portandolo a scagliarsi violentemente contro di lui.

"«Vergogna a te, Dorlas!» gli disse. «Tu sei l'artefice delle nostre disgrazie, perché sei stato tu a istigare la Spada Nera, ad attirare su di noi il Drago, a mettermi alla berlina, a trascinare Hunthor alla morte, e poi scappi e ti rintani nei boschi!» E mentre così parlava, un altro pensiero gli attraversò la mente, e in preda all'ira soggiunse: «Perché non hai portato notizie? Era il minimo che potessi fare per riscattarti. Se l'avessi fatto, dama Níniel non avrebbe dovuto andarle a cercare da sola, non sarebbe stato necessario che vedesse il Drago e forse ora sarebbe viva. Dorlas, ti odio!». «Tieniti il tuo odio!» ribatté Dorlas. «È altrettanto vano dei tuoi consigli. Per quanto mi riguarda, gli Orchi sarebbero potuti venire ad appenderti nel tuo giardino come uno spaventapasseri. Codardo sarai tu!». E, così dicendo, la vergogna accendendone vieppiù la collera, fece per sferrare un gran colpo a Brandir, e così ebbe fine la sua esistenza, prima che l'espressione di stupore ne lasciasse gli occhi: perché Brandir, tratta la spada, l'aveva colpito a morte."
I Figli di Húrin, cap. XVII, "La morte di Glaurung".
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