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La Battaglia di Lungacque fu una battaglia combattuta nella Contea alla fine della Guerra dell'Anello, tra gli Hobbit guidati da Frodo, Sam, Pipino e Merry e gli scherani di Saruman per liberare la Contea dal malefico dominio di quest'ultimo.

Alla fine gli Hobbit riuscirono a liberare la propria terra e la Guerra dell'Anello, di cui questa battaglia rappresentava un pericoloso strascico, poté dirsi definitivamente conclusa.

Antefatti[]

Mentre Frodo e i suoi compagni erano impegnati nella loro missione con la Compagnia dell'Anello, Saruman, con la ignara complicità del cugino di Frodo Lotho Sackville-Baggins, aveva avuto modo di estendere la sua influenza sulla Contea tanto da divenirne praticamente il padrone, anche se si nascondeva dietro il paravento di Lotho.

Egli aveva inviato nella terra degli Hobbit alcuni Uomini di Isengard, con il compito di puntellare il traballante dominio di Lotho e, allo stesso tempo, di tenerlo sotto controllo. Quando Saruman venne sconfitto, dopo un po' di tempo egli fuggì da Isengard assieme al suo servo Grima Vermilinguo e riparò nella Contea dove prese saldamente in mano le redini del comando e cominciò a devastarne il territorio costruendo fornaci, abbattendo alberi e seccando i campi unicamente per il gusto di vendicarsi del popolo dal quale si era originata la sua rovina.

Gli unici a resistergli caparbiamente furono il Conte Paladino Tuc, padre di Pipino, che a capo dei suoi Hobbit tenne lontani gli Uomini di Sharkey, come Saruman si faceva chiamare, dalle sue terre, e il Signore della Terra di Buck.

Lo scontro[]

Il primo contatto coi Ruffiani e la liberazione di Lungacque[]

Ritorno a casa

Frodo e i suoi amici attraversano una Contea devastata

Di ritorno dalle loro imprese nelle terre di Gondor e Mordor, gli Hobbit Frodo BagginsSamvise GamgeeMeriadoc Brandibuck e Peregrino Tuc, scoprirono che delle bande di Uomini usurpatori (Ruffiani) avevano preso possesso dei beni della terra degli Hobbit, deturpando il territorio e dando inizio a opere belliche.

Gli Uomini erano ufficialmente diretti dal cugino di Frodo Lotho Sackville-Baggins, sebbene dietro di lui si nascondesse in realtà lo stregone Saruman a dettare legge. Vennero a sapere che il sindaco di HobbivilleWill Piedebianco, era stato arrestato, e con lui molti altri Hobbit del paese e di quelli limitrofi.

Giunti a Lungacque il pomeriggio del 2 novembre i 4 compagni istigarono gli Hobbit a ribellarsi ai soprusi di Lotho e di Sharkey, come si faceva chiamare Saruman, e radunarono all'incirca 200 hobbit armati di asce, zappe, randelli e alcuni archi. Assieme alla loro improvvisata armata condussero una schermaglia contro gli uomini del capo dei ruffiani, recatesi a Lungacque per riscuotere dei tributi. Gli hobbit si nascosero tra e dentro le case fino a quando Tom Cotton diede un segnale e i mezzuomini attaccarono i ruffiani da tutti i lati, scacciandoli dalla località di Lungacque con gravi perdite.

L'imboscata e la sconfitta dei Ruffiani[]

Storming the Bank

Gli Hobbit guidati da Merry e Pipino affrontano gli uomini di Sharkey sulle barricate

Il mattino successivo poco dopo le 10.00 si tenne la vera battaglia lungo la Via di Lungacque. Il 2 novembre infatti alcuni messaggeri avevano avvertito i ruffiani dalla ribellione degli hobbit e questi si stavano muovendo in forze per schiacciare la loro ribellione. Intanto, oltre ai 200 hobbit radunatisi a Lungacque, Pipino giunse portando altri 100 Tuc da Tuclandia. Merry e Pipino, investiti rispettivamente delle cariche di cavalieri di Rohan e di Gondor e gli unici ad avere una qualche esperienza di guerra e l'equipaggiamento adatto, assunsero quindi il comando delle operazioni militari della rivolta, mentre Frodo volle assicurarsi che nessuno dei nemici venisse ucciso se non assolutamente necessario.

Il luogo dello scontro venne scelto da Merry lungo la Via di Lungacque in un punto dove essa era fiancheggiata da alti argini sormontati da siepi, che si prestava particolarmente ad un'imboscata. Infatti gli Hobbit, seppur numerosi, fisicamente non avrebbero potuto competere contro gli Uomini di Sharkey, ragion per cui dovevano puntare tutto sulla sorpresa. L'estremità nord della strada venne bloccata con una barricata e quando i ruffiani entrarono nella "trincea" formata dagli argini gli hobbit bloccarono con dei carri anche l'altra estremità, chiudendoli in trappola ed esponendoli all'attacco da tutti i lati e alle frecce dei cacciatori hobbit.

All'inizio dello scontro gli hobbit circondarono i nemici ma una ventina di ruffiani riuscì a scappare attraverso la seconda barricata e molti scavalcarono l'argine occidentale. Durante lo scontro gli hobbit stavano per cedere ma Merry e Pipino portarono rinforzi dall'argine orientale. Quando Merry uccise il capo dei ruffiani essi si arresero e alcuni vennero uccisi mentre tentavano di fuggire.

Conseguenze[]

Morte di Saruman

La morte di Saruman

Dopo la vittoria gli Hobbit, guidati da Frodo e dai suoi compagni, raggiunsero Casa Baggins scoprendo che Lotho era morto da tempo e che il vero artefice di tutto altri non era che lo stregone Saruman sotto lo pseudonimo di Sharkey. Non volendo che scorresse altro sangue, nonostante la voglia di vendetta degli hobbit, Frodo convinse Saruman ad andarsene pacificamente dalla Contea, ma Grima Vermilinguo uccise lo stregone, sgozzandolo proprio sull'uscio di Casa Baggins, dopo aver ricevuto l'ennesimo insulto; prima che Frodo potesse opporsi anche Grima cadde trafitto da tre frecce scoccate dagli Hobbit armati di archi.

Con la morte dello Stregone e la cacciata degli ultimi Ruffiani gli hobbit poterono dedicarsi alla ricostruzione del proprio paese che, grazie anche al dono che Galadriel aveva fatto a Sam, in poco più di un anno rifiorì guarito dalle ferite inferte dagli uomini di Saruman. Con la Battaglia di Lungacque e la sconfitta di Saruman si poté porre definitivamente la parola fine sulla Guerra dell'Anello.

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