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Le Aquile, o Grandi Aquile, sono enormi uccelli creati da Eru Ilúvatar, ma sono soggette a Manwë Signore dei Valar che tra i suoi titoli annovera anche quello di Signore delle Aquile. Si sono schierate subito dalla parte del bene, si possono dire quindi la controparte dei Draghi o delle viverne.

Nomi ed etimologia[]

Aquile è il nome con il quale questi nobili animali sono noti in Ovestron, in Quenya sono invece chiamati Soronto, mentre in Sindarin e in Noldorin sono conosciuti come Thoronath. I Dúnedain in Adûnaico le chiamavano invece Narak.

Caratteristiche[]

Sono simili alle normali aquile, ma rispetto a loro sono gigantesche (circa 6 metri di altezza e con un'apertura alare di 20 metri). Sono in grado di volare piú in alto del Caradhras, la vetta piú alta delle montagne nebbiose, e anche molto velocemente. Si sa anche che possono parlare, e possiedono una grande saggezza. Sono tuttavia assai riservate, e non intervengono quasi mai negli eventi e nelle faccende degli Uomini, limitandosi a disperdere gli Orchi e cacciarli ogni volta che possono.

Storia[]

Gli Anni degli Alberi e la Prima Era[]

Durante gli Anni degli Alberi esse vivevano a Valinor presso il Taniquetil e fungevano da emissari per Manwë. A seguito della fuga dei Noldor alcune di esse vennero inviate nel Beleriand, affinché sorvegliassero per Manwë l'andamento della guerra e aiutassero limitatamente i popoli liberi contro Morgoth.

In questo periodo vissero principalmente sui Monti Cerchianti presso Gondolin e fungevano da sentinelle per Turgon, proteggendo la città nascosta dai nemici. Durante la Caduta di Gondolin le aquile calarono contro i draghi e i Balrog, favorendo la fuga dei superstiti guidati da Tuor.

La Seconda Era[]

Durante la Seconda Era una coppia di aquile viveva sul palazzo di re Armenelos, a Numenor. Quando venivano compiti i riti delle Tre Preghiere Manwë, per dimostrare apprezzamento, inviava tre aquile a sorvolare la cima del Meneltarma e ciò veniva interpretato come un ottimo presagio dalla gente di Númenor.

Quando tuttavia i Re di Númenor cominciarono a diventare ostili ai Valar e ad adottare le dottrine degli Uomini del Re, le aquile abbandonarono l'isola e cessarono di presenziare al rito delle Tre Preghiere le rare volte che queste venivano officiate. Viene detto che nei mesi precedenti la Caduta dell'Ovesturia le aquile di Manwë si dirigessero a Númenor con le ali cariche di fulmini.

La Terza Era[]

Nella Terza Era alcune famiglie nidificarono sulle vette più alte delle montagne nelle terre selvagge, sotto la signoria di Gwaihir sebbene rimanessero comunque minori in possanza rispetto alle loro progenitrici che rimasero a Ovest.

Adattamenti[]

Trilogia de Il Signore degli Anelli (2001-2003)[]

Ne "La Compagnia dell'Anello" , Gandalf scappa da Isengard grazie a un'aquila che lo porta fino a Gran Burrone. Ne "Il Ritorno del Re", Frodo e Sam vengono salvati dalla lava espulsa dal Monte Fato grazie a tre aquile richiamate da Gandalf.

Trilogia de Lo Hobbit (2012-2014)[]

Aquila con Bilbo

Bilbo (Martin Freeman) su un'Aquila.

Nella Trilogia de "Lo Hobbit" le Aquile compaiono in due occasioni: la prima in aiuto di Gandalf e gli Hobbit che fuggono da Azog, e la seconda per partecipare alla Battaglia dei Cinque Eserciti, chiamate da Beorn.

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